Cinque lettere a formare la parola cuore. E la parola, fatta di suono e segno diventa insieme simbolo di un organo e di un concetto. Leggere cuore all’interno di un reparto di cardiochirurgia assume un significato diverso se poi la spostiamo in una lettera di amore. Ecco che la parola, fatta di pronuncia e segno assume, denota e guida verso il significato del momento. La parola denota il mondo, ce lo rende chiaro e gli fa assumere le forme e i contenuti che si desideriamo. Quindi? siamo le parole che pronunciamo..? Tralasciamo la profondità che può assumere questo concetto e rimaniamo nella superficie concludendo che se la premessa è vera, è anche vero che dovremmo riflettere molto sulle parole che ascoltiamo e che utilizziamo. Si dice che la crisi antropologica la si vede proprio dal linguaggio che utilizziamo. Lo dimostra bene l’utilizzo di parole “nate già morte” e il linguaggio dei social. Il cuore a cuore è un tema che abbiamo affrontato proprio tenendo conto del suo significato duale e profondo. Il cuore è l’organo centrale del nostro corpo e va curato, seguito attraverso l’attenzione alla salute generale. Il Dr. Maurich cardiologo e il Dr.Doneddu Odontoiatra hanno spiegato con chiarezza quanto lo stile di vita influenzi la salute del cuore e quanti riferimenti e allarmi ci hanno segnalato spiegando le mille connessioni di tutti gli organi e le abitudini corrette influenzino la salute del cuore. Vivere con patologie cardiache è molto limitante ma fa anche apprezzare la bellezza della vita e delle piccole cose. Così ci ha raccontato  Maurizio Malè conosciuto nel mondo come culturista, personal trainer nel corso di un collegamento in diretta dalla sua palestra di Viterbo. La motivazione, la gioia di vivere e l’entusiasmo per tutto ciò che la vita ci porge, insieme ad una terapia ben delineata, aiutano a gestire la malattia. Paolo Barelli, coach e docente in comunicazione ci ha detto che il cuore va anche ascoltato e talmente tanto in profondità da arrivare riempire il vuoto che oggi lo rappresenta. Il linguaggio che stiamo utilizzando (guardiamo i social) è pieno di cuori, di simboli, di “love”. Questo è interessante e utile ma ad una condizione: che quando si scrivono, si sappiano anche dire nell’incontro degli sguardi e degli abbracci. Dire “love” è dire “ti amo”  e dire “ti amo” e una cosa seria. Tutto il gruppo delle Cliniche Doneddu ha messo tanta cura e attenzione nell’accogliere gli invitati, perché è li che volevamo arrivare: dritti ai loro cuori. Ci hanno ascoltato, hanno fatto interventi e domande, ci hanno chiesto “a quando la prossima?”. E’ andata bene. Li abbiamo raggiunti.