Il “saper fare con le mani” non scomparirà, anzi i recenti studi indicano che nei prossimi dieci anni ci sarà un notevole sviluppo del “fatto a mano” e del “su misura”. La tecnologia e l’innovazione si incontrano con la creatività la padronanza delle tecniche e trasporto di tradizioni lontane e questa sinergia fatta di ricerca, visioni e realizzazioni genera un imperdibile scambio culturale. Nel nostro modello organizzativo l’impresa è fatta di rapporti liberi dall’aspetto economico e dall’interesse personale che oggi sono prevalenti e dominanti. Tendiamo a tornare a quelle realtà in cui ogni incontro lavorativo crea un rapporto umano che può contribuire ad uno sviluppo comunitario. Anassagora  ci dice: l’uomo è il più sapiente dei viventi perché ha le mani. Questo gli ha permesso di impiegare le cose della natura arrivando a trasformarla, producendo utensili che manipolassero agevolmente il mondo per piegarlo alle sue volontà allontanandosi in tal modo dalla condizione animale. Il processo di trasformazione ha permesso la nascita di quell’attività che è il lavoro. E nell’evento parliamo proprio di quel lavoro che genera oggetti che raccontano due storie. Quella di chi lo crea e lo costruisce con passione e la storia di chi lo acquista per regalare o prendere per se qualcosa di speciale. Mercoledì 28 luglio, alle ore 20,30 sarà con noi Antonio Deroma. Abbiamo scelto lui perche è un nostro vicino di casa. Il suo laboratorio infatti si trova di fronte alla nuova struttura di Pattada. Era prevista la presenza della famosissima famiglia Fogarizzu, anche essi vicini di casa,  che purtroppo non potrà esser con noi per improrogabili ed importanti impegni con l’estero. Ma Antonio racconterà la storia di tutti: dei colleghi di Pattada che lavorano oggi con successo e di quelli di ieri che hanno insegnato e tramandato questa preziosa arte. Racconta le sue Resolzas, i suoi coltelli e i suoi riferimenti con l’arte, i costumi, la natura. Ci parlerà del dialogo tra pensiero e pratica, della esperienza integrale generata dalla relazione tra la propria mente e la sua abilità manuale. Antonio Deroma, “Su mastro frailalzu” il mastro ferraio. Un angolo del nostro parco si trasformerà in un laboratorio temporaneo dove le mani dell’artista muteranno la materia in un pezzo unico raccontando così i passaggi che conducono alla creazione di un coltello il cui nome proviene dal latino “culter” che ha la stessa radice di coltivazione e culto, un oggetto sacro. Non male; riflettiamo.

Si dice: “Quando incontri un Sardo incontri anche un coltello”.Ed è vero. Questo utensile accompagna da secoli i pastori e i contadini nelle campagne e nelle case, il coltello sempre in tasca aiuta negli innesti delle piante e nel taglio del formaggio durante la pausa. In Sardegna la tradizione del coltello è diffusa ma a Pattada la resolzas, è tra le tante forse la più conosciuta ed amata. 

Le Cliniche Doneddu riprendono gli “Incontri differenti” parlando di Pattada, la nostra nuova esperienza nata dalla passione per i luoghi “distanti” e complessi e dagli sconfinamenti della relazione di Paolo Barelli e le origini, i luoghi di infanzia , suo padre, di Giannicola Doneddu. Un modello tutto nuovo dove la relazione è volano, dove l’altro genera, dove la crescita è consapevole.